« Lo spettacolo che andrà in scena si annuncia innovativo, il tema principale, come si evince dal titolo, sarà l'amore ma nulla sarà scontato, la fantasia stravolgerà gli schemi e la vita quotidiana affiché questo sentimento non sia solo una "cosa buona" ma diventi "una cosa bella" ».
Claudio Gardenal
« “A proposito di onestà”, caro il mio maestro elementare Giustino Deglionesti, posso garantirti cha la riscoperta di questa virtù ti permetterebbe di rintracciarne tante altre che, a quel che vedo, dai per disperse: dovere, equilibrio, pudore, discrezione, normalità, concretezza, rispetto e pulizia. Ma poiché continui a mettere in risalto che tu sei già una persona a posto dato che appartieni alla stirpe “Deglionesti”, e per di più ti chiami “Giustino”, mi sono permesso di splamare la “tua onestà” e la “tua giustizia”, oltre che di amore, anche di una saporita risata, affinchè possano fare del bene senza fare troppo male... ».
Claudio Gardenal
« “La gioia di coltivare rimorsi”… qualcuno, forse, si stupirà. Sembra che la gioia non possa coesistere con i rimorsi, vero? Io, poi, resto sempre più convinto che i rimorsi bisogna farseli venire “prima”… “dopo” risultano insopportabili. Ordunque, sarà mai vero che a chi coltiva rimorsi può saltare fuori la gioia? Beh, è preferibile che ci vediamo in teatro per avere la chiave di questo problema… senza trattenere le risate, mi raccomando! ».
Claudio Gardenal
«Questa commedia è nata dalla mia precisa convinzione che le mani ridiventano “pulite” quando si spalancano per donare, quando “si spende” senza misura per regalare amore, luce, gioia e speranza».
(Claudio Gardenal)
(Claudio Gardenal)
«Chi ama molto ed è semplice,
sa sorridere…
e con la sua profumata risata
confonde i vanitosi,
spazza via gli abiti di cattivo gusto
dell’apparenza bugiarda…
e si salva da tante meschinità».
(Claudio Gardenal)
L’autore, Claudio Gardenal, dichiara: «Lo scrivere questa commedia, che affiderò all’interpretazione di otto attrici e quattro attori, mi ha preso molto molto tempo… un numero spropositato di ore giornaliere e notturne… per un motivo semplicissimo: “ho avuto a che fare” con due “famiglie” che non vanno prese alla leggera. …
… una è la “famiglia” estremamente seria dell’umorismo e, quindi, da dover trattare con sommo rispetto e serietà… poiché c’è di mezzo la possibilità di diventare veramente persone serie imparando finalmente a ridere. ….
… e l’altra è la “famiglia” della menzogna… Più che “una famiglia” è “una ragnatela” fittissima di sentieri… che né si possono immaginare né si possono calcolare…: mentire, putroppo, è una situazione diffusa e quotidiana. Siamo abilissimi a far infilare il braccio della verità a quello della menzogna… così, vanno di pari passo… a braccetto fra loro. Il fare di esse un tutt’uno, costituisce, forse, il vero e profondo scandalo della nostra civiltà».
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